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Anno: 2011

Slackware Linux 13.37

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L’altroieri notte – intorno alle 3 ora italiana, alle 13:37 UTC  – Patrick ha annunciato l’uscita della Slackware 13.37. So l’orario preciso in quanto ero online in quel momento, e sono stato tra i primi a riportare la notizia su Identi.ca e Twitter.

La nuova versione era attesa, in quanto già da un mesetto era iniziato il ciclo delle Release Candidate, e si sapeva che la cosa era imminente.

La prima cosa da spiegare riguardo questa release è il numero di versione. E’ risaputo che Pat non ama essere rigoroso riguardo ai numeri di versione, e già in passato ha compiuto scelte controtendenza, quando decise di saltare dalla 8.0 direttamente alla 11.0. Invece ama essere giocoso e scherzoso, nello spirito della Chiesa del Subgenio, e la scelta della versione 13.37 si richiama esplicitamente al termine “Leet“, uno slang per “elite“, che gli hacker amano usare per definire i propri gruppi come i migliori, i più fighi, i più elitari. Nello slang hacker si usa sostituire alle lettere delle parole alcuni numeri che ricordano le lettere nella forma, il che rende la scrittura in un primo momento poco leggibile. Per cui spesso Leet viene scritto come 133t, oppure anche 1337.

Detto questo, parliamo della distribuzione in se. Come sempre, più che sconvolgenti novità la nuova release porta principalmente aggiornamenti di versione nei software utilizzati. Ecco quindi che KDE è stato aggiornato alla 4.5.5 – per avere la 4.6.2 bisogna far ricorso ai package non ufficiali di AlienBob -, Xfce alla 4.6.2, e il kernel Linux alla 2.6.37.6.

E’ ancora in via di svolgimento la manovra di abbandono di HAL, il sistema di riconoscimento e gestione dell’hardware che era prima alla base di KDE e che è stato ufficialmente abbandonato dal progetto, in favore di Udisk/Upower. Il KDE di Slackware di per se non ne fa più uso, ma ci sono ancora applicativi che non sono stati modificati per il nuovo standard e hanno ancora bisogno di HAL per funzionare correttamente, come ad esempio alcuni software di masterizzazione.

Addendum: una novità alquanto importante legata all’abbandono di HAL è il fatto che adesso la configurazione di X11 utilizza udev per rendersi conto delle periferiche disponibili e di quelle aggiunte al volo (ad esempio mouse e tastiere usb). In casi semplici è addirittura possibile non utilizzare più il file xorg.conf e lasciare che X11 faccia tutto da solo. Altrimenti esiste una nuova struttura di configurazione in /etc/X11/xorg.conf.d dove specificare delle regole da seguire per le nuove periferiche che si dovessero rendere disponibili in hotplug, tramite il criterio del match riferito a categorie generali, come MatchIsKeyboard, MatchIsMouse,ecc. In questo modo ogni nuova tastiera o mouse che viene ad essere inserita sarà configurata secondo i parametri specificati.

E’ stato introdotto l’utilizzo di PolicyKit e ConsoleKit, il primo per regolare in maniera granulare le politiche di accesso per i task che hanno bisogno di funzionalità eseguibili solo da root, e che consente di non dover dare in toto i privilegi di root al programma. Il secondo invece si occupa di operazioni particolari, come ad esempio la gestione delle periferiche quando si effettua il passaggio da un utente a un altro.

Oltre al kernel 2.6.37.6 ufficiale, vengono anche forniti come pacchetti a parte e “sperimentali” il kernel 2.6.38.4 e le config per compilare il kernel 2.6.39-rc4. Personalmente io uso il kernel 2.6.38.4 già da prima di questo rilascio, e l’ho compilato sulla falsariga delle configurazioni dei kernel precedenti.

Relativamente alla toolchain di compilazione, le glibc fornite sono le 2.13 e il gcc è alla versione 4.5.2. Altri punti nodali riguardo allo sviluppo sono il Perl, versione 5.12.3, e il Python alla 2.6.6.

Come browser, a parte il Konqueror integrato in KDE, viene fornito Mozilla Firefox 4.0. C’è da notare che, per quanto riguarda la versione 32bit, finora era stato sempre ripacchettizzato il binario ufficiale fornito da Mozilla, secondo richiesta della loro licenza. Dalla 4.0 invece viene compilato un binario su Slackware partendo dai sorgenti. Forse le condizioni di licenza da parte di Mozilla sono cambiate e consentono questo tipo di operazione senza perdere il diritto a chiamarlo “Firefox”. Altre distribuzioni come Debian in precedenza risolvevano il problema compilando il proprio pacchetto e dandogli un altro nome, come “Iceweasel”. Nelle distribuzioni a 64bit il problema non è mai esistito, in quanto non esiste un binario ufficiale a 64bit da parte di Mozilla, e si è sempre dovuto compilare Firefox dai sorgenti.

Google Chrome viene fornito come pacchetto a parte nel repository Extra. Le ultime release di Chrome dipendono da PAM, e la cosa ha creato scompiglio dato che Pat è da sempre contrario a PAM e Slackware ne è totalmente priva. L’ostacolo è stato risolto tramite un pacchetto “dummy” che installa soltanto il file libpam.so.0 nella cartella di Chrome, in modo che il browser si avvii senza protestare.

La nuova magnifica distribuzione in versione 32 e 64bit è scaricabile da torrent e da diversi mirror, ma consiglio a chi non l’abbia ancora fatto almeno una volta di acquistare il DVD ufficiale presso il negozio online, in modo da fornire un piccolo sostegno economico alla Slackware e a Patrick, che continua a mantenere la distribuzione da quasi 20 anni in maniera pressochè amatoriale e personale, mettendoci tempo e soldi propri, e ricavandone ben poco ritorno economico.

25 aprile

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Le paranoie sull’ora legale

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Ci risiamo. Oggi è entrata in vigore l’ora legale, e riecco decine di servizi giornalistici che ripetono la solita solfa: dormiremo un’ora di meno, lo stress per il cambio d’orario, il risparmio energetico, gli altri paesi che la adottano…… ma è mai possibile che ogni anno, due volte all’anno, si debbano sempre ripetere queste discussioni?

L’ora legale esiste in Italia in pianta stabile dal 1966. Non è che ogni anno debbano convincerci che è una cosa buona! – o suggerirci che forse non lo è. C’è. C’è “sempre” stata. Continuerà ad esserci. Non possiamo semplicemente cambiare l’ora senza farci due giorni di discussione sopra?

Poi, il cambio d’orario cade sempre di domenica, e io questa ora in più o in meno di sonno non la vedo proprio. Sarà che sono un privilegiato, ma la domenica mi sveglio quando capita, senza sveglia e senza orario. Quindi dormo il tempo che devo dormire, a prescindere da che ora sia! Mi immagino che sia così per la gran parte della popolazione. Sì sì, lo so: i bambini, la moglie, il marito, le cose da fare, la messa del mattino, se dormi fino a mezzogiorno sprechi la giornata, ecc.ecc.: ca**i vostri! 😀

E’ uscito Firefox 4!

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Come era stato già preannunciato, oggi 22 marzo è uscito ufficialmente Mozilla Firefox 4.0. E nel giro di meno di 3 ore ha già superato 1 milione di download e si avvicina ai 2 milioni. Il download si può effettuare dal sito Mozilla, anche se a chi usa Linux dovrebbe essere noto che è preferibile installarlo tramite i mezzi offerti dalla propria distribuzione, dato che il pacchetto Linux che viene fornito da Mozilla Foundation non è personalizzato e non è dotato di un meccanismo di installazione specifico.

Il team Mozilla ha messo su un fascinoso portale sul quale seguire l’evoluzione dei download, con contatore, mappa mondiale per vedere da dove partono i collegamenti, e link a Twitter per seguire tutti coloro che stanno invianto tweet di gioia o di commento all’evento.

Adesso che il browser è uscito ufficialmente, probabilmente anche tutte le estensioni e i plugin che fino a questo momento non erano stati aggiornati per la compatibilità con la nuova versione – che comunque erano piuttosto pochi – cominceranno a seguire la novità.

Sono anche già disponibili le versioni nazionalizzate, come quella italiana. Inoltre anche la mia Slackware Linux, nella versione Current, ha già inserito il package ufficiale di Firefox 4. Per chi installa la versione internazionale e vuole poi inserire la lingua italiana senza dover attendere che sia pronto un package localizzato ufficiale per la propria distribuzione Linux, è disponibile l’apposito LangPack su MozillaItalia.org.

Le novità sono più o meno quelle che avevo già discusso nel mio articolo sulla beta8, a parte qualche perfezionamento e anche qualche piccola “marcia indietro“. Infatti nelle ultime beta gli sviluppatori hanno raccolto la voce di un certo quantitativo di utenti che si era lamentato per lo spostamento dei messaggi di connessione dalla status bar alla barra degli url. Dato che questi messaggi nella barra degli url passano molto più inosservati, si è sostenuto che l’utente medio non percepisca il fatto che certi rallentamenti nella visualizzazione delle pagine sono dovuti alle attese di risposta da parte del server web, e non a lentezze del browser. La lotta con Chrome sulla velocità di apertura delle pagine è ai ferri corti, e non si vuole che la gente si faccia l’idea che Firefox è lento quando la colpa magari è invece del sito che si sta visitando. Perciò è stata reintrodotta la visualizzazione dei messaggi di connessione in un box semitrasparente a comparsa, che appare al di sopra della Add-on bar in basso.

A me personalmente questa marcia indietro non è piaciuta, dato che mi ero già impegnato ad accettare mentalmente la nuova GUI di Firefox 4, e trovo esteticamente sgradevole la comparsa di questi messaggi. Inoltre io tengo la add-on bar nascosta, per estendere lo spazio visivo, e dunque questi messaggi di connessione sembrano comparire “ingiustificatamente” sulla pagina mentre navigo. Per fortuna esiste l’estensione Status-4-Evar, che permette di personalizzare vari parametri relativi alla add-on bar, che ha preso il posto della status bar di FF3. Questa estensione consente di ricreare l’estetica precedente a livello di add-on bar, ma in senso più ampio permette di personalizzare le varie opzioni un po’ come si vuole, e dunque anche di rimettere i messaggi di connessione nella barra degli url, secondo la nuova estetica più estrema che era stata concepita per Firefox 4.

Come ho già detto considero Firefox il browser in assoluto, sia per motivi storici che per la maggiore completezza e anche per un look and feel generale che preferisco. Di conseguenza spero che questa uscita contribuisca al successo di Firefox e lo riporti al top delle classifiche!

Firefox Download Button

150 anni di Italia unita

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Con questo articolo mi unisco ai festeggiamenti e alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia. Si sentono molte voci critiche nei confronti sia del festeggiamento, sia degli effettivi vantaggi avuti da questa o quella regione, da questo o quel paese a seguito dell’unificazione. Alcune di queste voci presentano elementi meritevoli di ulteriore analisi e considerazione, altre sono pura espressione di becera ottusità.

Comunque la si voglia pensare, non credo che sarebbe stato possibile ipotizzare un diverso andamento per le sorti di questo paese. Nessuno dotato di un minimo di capacità analitica può pensare che saremmo potuti arrivare fino al 2011 con il Regno delle Due Sicilie, lo Stato Pontificio, il Granducato di Toscana…. si sarebbe comunque dovuti giungere all’unione. Senza poi contare il fatto che il concetto di “Italia” è sempre esistito, anche prima dell’unione, anche nel medioevo quando il territorio era frammentato al massimo.

Quindi bando alle ciancie, e buon 150° anniversario Italia!

CC BY-NC-SA 4.0 .