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Slackware Linux 13.1 is here!

slackwareIl 24 maggio 2010 è stata rilasciata ufficialmente la Slackware 13.1, dopo un rilascio in versione beta (cosa inusuale) e un paio di Release Candidate in rapida successione.

Non è un segreto che considero la Slackware la migliore distribuzione Linux in assoluto, ed è l’unica che uso sui sistemi dove ho il totale controllo. E’ inoltre ufficialmente riconosciuto che si tratta della distribuzione Linux più antica che sia ancora in attività, il che è garanzia di affidabilità ed esperienza ineguagliabili. (link: timeline delle distribuzioni Linux)

La versione 13.1 ci porta una serie di novità gustose, che non sono una scoperta per chi come me è abituato ad utilizzare la versione -current di sviluppo, ma che rappresentano step evolutivi notevoli per chi si attiene alle versioni stabili.

Innanzitutto, c’e’ la presenza di KDE 4.4.3. C’e’ stato un periodo di dubbio, e si è vociferato persino sulla possibilità di rimozione di KDE dalla distribuzione, la quale, avendo escluso anche Gnome da alcuni anni, sarebbe rimasta dotata ufficialmente solo di desktop manager minori (anche se di tutto rispetto), come Xfce, Fluxbox, ecc.

Il motivo del contendere era il fatto che KDE si basa sempre di più su PolicyKit per la gestione di operazioni utente che richiedono privilegi di amministrazione, e PolicyKit dipende direttamente da PAM. E’ risaputo che Patrick Volkerding ha una notevole avversione per PAM, lo considera un buco di sicurezza immenso e ha sempre accuratamente evitato di introdurlo nel sistema. In effetti proprio l’assenza di PAM è uno dei pilastri che rendono la Slackware migliore e più performante rispetto alle altre distribuzioni. Fornire KDE privo di PolicyKit, seppur tecnicamente possibile, avrebbe rappresentato una inaccettabile mutilazione dell’esperienza utente rispetto a quella offerta da altre distribuzioni ugualmente equipaggiate.

Alla fine tuttavia è stato possibile ovviare al problema grazie al fatto che alcuni degli sviluppatori di PolicyKit sono utenti Slackware, e hanno quindi avuto interesse a sviluppare alcune patch alla libreria per interfacciarla con le Shadow Utils tradizionali usate nel sistema, e svincolarla da PAM.

In questo modo il KDE 4.4.3 presente in Slackware 13.1 è in grado di offrire all’utente le stesse funzionalità che garantisce in altri sistemi, come la configurazione delle stampanti direttamente dal desktop manager, l’installazione di nuovi font, la regolazione dell’orologio di sistema, ecc.

Da notare comunque che la presenza di PolicyKit (e ConsoleKit) è esclusivamente funzionale a KDE e non viene usata per null’altro all’interno del sistema, a differenza di altre distribuzioni. Ciò costituisce un notevole elemento di sicurezza.

Il kernel fornito è il 2.6.33.4, che è uno dei più recenti al momento, e fornisce la consueta stabilità e compatibilità con una vasta gamma di hardware recenti. La versione di Glibc è la 2.11.1, anche questa una versione parecchio recente, e ancora non utilizzata in nessun’altra distribuzione.

Il resto della distribuzione è basato come al solito sulle versioni stabili più recenti dei vari tool e librerie più famosi e utilizzati in ambito OpenSource (Perl, Python, GCC, subversion, ecc.), secondo la tradizione Slackware che vuole l’adozione dell’ultima release valida invece del backport ad opera dei mantainer della distribuzione di patch e security fix su versioni precedenti.

Altra novità importante è il passaggio allo stack bluetooth Bluez4, al posto dell’ormai vetusta versione 3 presente finora. La gestione del bluetooth è più evoluta, e consente l’utilizzo di applet gui come Blueman, basato su GTK ma perfettamente integrato in KDE, e che permette l’esecuzione delle normali operazioni di scansione device bluetooth, pairing, trasferimento file, ecc. in maniera semplice dall’interfaccia grafica.

Fa ormai parte dei rilasci ufficiali anche la versione 64bit della distribuzione, per cui l’annuncio riguarda anche la Slackware64, e ogni considerazione è identica rispetto alla versione 32bit, dato che non vi sono differenze di alcun tipo tra i due sistemi a parte appunto la compilazione.

E’ possibile prenotare sullo Store ufficiale il CD/DVD ufficiale, cosa che non è ovviamente necessaria dal punto di vista pratico, dato che è possibile scaricare gli ISO gratuitamente, ma che diventa un metodo per esprimere supporto e simpatia al progetto, e per aiutare Patrick a sbarcare il lunario e a continuare a lavorare alla Slackware per la felicità di tutti noi 🙂

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