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to die by your side

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Take me out tonight
Where there’s music and there’s people
And they’re young and alive
Driving in your car
I never never want to go home
Because I haven’t got one
Anymore

Take me out tonight
Because I want to see people and I
Want to see life
Driving in your car
Oh, please don’t drop me home
Because it’s not my home, it’s their
Home, and I’m welcome no more

And if a double-decker bus
Crashes into us
To die by your side
Is such a heavenly way to die
And if a ten-ton truck
Kills the both of us
To die by your side
Well, the pleasure – the privilege is mine

Take me out tonight
Take me anywhere, I don’t care
I don’t care, I don’t care
And in the darkened underpass
I thought Oh God, my chance has come at last
(But then a strange fear gripped me and I
Just couldn’t ask)

Take me out tonight
Oh, take me anywhere, I don’t care
I don’t care, I don’t care
Driving in your car
I never never want to go home
Because I haven’t got one, da …
Oh, I haven’t got one

And if a double-decker bus
Crashes into us
To die by your side
Is such a heavenly way to die
And if a ten-ton truck
Kills the both of us
To die by your side
Well, the pleasure – the privilege is mine

Oh, There Is A Light And It Never Goes Out
There Is A Light And It Never Goes Out
There Is A Light And It Never Goes Out
There Is A Light And It Never Goes Out
There Is A Light And It Never Goes Out
There Is A Light And It Never Goes Out
There Is A Light And It Never Goes Out
There Is A Light And It Never Goes Out
There Is A Light And It Never Goes Out

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Qualche aggiornamento

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E’ da diverso tempo che non scrivo articoli sul blog. Semplice pausa creativa di qualche mese, mi capita spesso!

Ho fatto un po’ di aggiornamenti al software di base del sistema su cui girano i servizi, dovuti principalmente agli updates della Slackware current.

Apache è adesso alla versione 2.4.2, e soprattutto il PHP è alla versione 5.4.3. Ci sono alcuni cambiamenti significativi nel PHP rispetto alle precedenti versioni 5.x, tra cui la definitiva eliminazione di direttive che erano in stato deprecated da tempo (“register_globals“), cosa questa che ha impatto sui vari software PHP-based che forniscono alcuni servizi del network.

Mi sono accorto solo ieri, qualche giorno dopo l’aggiornamento, che i due software di webmail – SquirrelMail e Roundcube – avevano smesso di funzionare. Ieri quindi mi sono dedicato a qualche aggiornamento, e ho installato SquirrelMail 1.4.23-Svn e RoundCube 0.8-rc1, entrambi aggiornati per la compatibilità al PHP 5.4. A prima vista mi sembra che sia tutto risolto, ma se dovessero esserci ulteriori problemi gli interessati possono segnalarmelo.

Rimane invece il problema per quanto riguarda oMail-Admin, l’interfaccia web di gestione dei domini di posta virtuale su qMail. E’ un software molto vecchio, scritto ai tempi delle prime uscite di PHP5, e che richiede il parametro register_globals=on. Il software non è più sviluppato da moltissimo tempo, e non credo esistano aggiornamenti di compatibilità con le nuove caratteristiche del PHP. D’altro canto non sono a conoscenza di altri software ugualmente semplici e efficaci per la gestione dei domini virtuali su qMail+vmailMgr.

Tutto lo stack qMail-VmailMgr-oMail è in stato di “abbandono” ormai da diversi anni, ma grazie alla sua intrinseca solidità e assenza di bug significativi, rimane a mio avviso una scelta di primo livello. Le uniche difficoltà sono poste, appunto, dai cambiamenti a livello di compilatori e stack LAMP che impongono cambiamenti di configurazione e di funzioni per i quali tali software richiedono patch e modifiche. Inoltre, ho sempre avuto una innata antipatia per Postfix.. 🙂

Vedremo cosa riesco a risolvere prossimamente in merito….

 

Un weekend da sistemista

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Esiste una differenza d’approccio fondamentale tra un programmatore e un sistemista per quanto riguarda la scrittura di uno script necessario al funzionamento di un qualche meccanismo di sistema.

Un programmatore in genere scrive un software utilizzando il linguaggio di programmazione che conosce, integra librerie, scrive funzioni, ecc. Un sistemista scrive uno script. I più bravi usano il perl, ma in quel caso diventano uguali ai programmatori, mentre quelli “normali” scrivono uno script in Bash language.

Ecco, io sono un sistemista “normale” 🙂 Ho passato il fine settimana – con i dovuti intervalli, per carità – a scrivere uno script che mi consentisse di usare il Local Delivery Agent (LDA) di Dovecot nel mio sistema che utilizza qmail+VMailMgr. Leggendo la documentazione di Dovecot si ha l’impressione che sia una cosa piuttosto semplice, e che basta chiamare deliver-lda al posto del normale LDA, ma nel caso di VMailMgr non è così. L’LDA di Dovecot si aspetta di poter interrogare un userdb, un database degli utenti, per determinare all’atto della consegna del messaggio se esiste l’utente e dove si trova la sua mailbox. Ma VMailMgr non ha questo database. Il suo LDA vdeliver è in grado di leggere i file di configurazione e ricavare l’informazione, ma non fornisce un comando che dia questa informazione per poterla passare ad altri programmi.

Qui un programmatore probabilmente avrebbe letto i sorgenti di vdeliver, capito come funzionano, e scritto un software analogo che leggesse le informazioni dai file di VMailMgr per poi darle in pasto a deliver-lda.

Io invece mi sono lanciato in una sequela di:

echo $USER | cut -d@ -f1 | grep ....
if [ -d /home/$USER ]; then .. fi
sudo -u $USER  /usr/local/bin/listvdomain ...

cazz! ci vuole l’utente in /etc/sudoers..
cazz! il grep può restituire più di una riga…mettiamo un -m1..
uhmm.. e se non è un utente ma un alias?..altra serie di if e grep..
ecc.ecc.

Insomma, alla fine funziona, ma non prevede tutti i possibili casi e quindi ho dovuto restringerne l’uso a singoli utenti invece che applicarlo system-wide.

Ah, la ragione di tutto ciò era usare il delivery agent di Dovecot in quanto supporta Sieve e quindi mi consente di usare filtri email server-side per avere lo spam direttamente spostato nella cartella spam invece di doverlo far fare a Thunderbird quando è aperto, in questo modo quando non ho aperto Thunderbird e guardo la posta sul cellulare non mi trovo l’inbox piena di cose da spostare a mano 🙂

Elementi di riflessione/1

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Voglio iniziare a postare una serie di spunti di riflessione politico-economica relativa alla situazione italiana, europea e mondiale, da cui potranno eventualmente scaturire discussioni. Chiaramente gli spunti saranno orientati al mio modo di pensare e di vedere il mondo, la mia weltanshaaung, o per usare un termine ormai odiato da tutti: la mia ideologia.

Elementi di riflessione/1:

E’ meglio uno Stato con i conti pubblici perfettamente in ordine e con il popolo in miseria, oppure uno Stato con un popolo benestante e i conti pubblici dissestati?

io e Android

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Ormai da qualche mese ho abbandonato Nokia, come ampiamente discusso in un articolo apposito, e adesso possiedo un cellulare basato su Android, nello specifico un Samsung Galaxy S II.

Si tratta, al momento, del cellulare di punta fra tutti i telefoni Android, in quanto ha processore dual core, 1 Gb di RAM, e altre caratteristiche avanzate. Ovviamente sono già stati annunciati telefoni dalle caratteristiche superiori, compreso il Galaxy S III, e a breve diventerà un dispositivo di fascia media. L’accelerazione dell’obsolescenza tecnologica è ormai ai livelli massimi, e qualsiasi prodotto diventa superato nel giro di pochi mesi, deprezzandosi con rapidità. In genere riesco a non farmi coinvolgere più di tanto in questa frenesia, e faccio passare 4-5 anni prima di sostituire qualcosa che ho acquistato a caro prezzo, soprattutto sapendo che il prodotto “vecchio” mi rimarrà accantonato, perfettamente funzionante, per nulla danneggiato, e dal mirabolante valore di 50€ o meno.

Ad ogni modo, con questo telefono ho fatto il mio ingresso nel mondo degli smartphone “moderni, pieni di meravigliose funzioni che esulano dalla telefonia, e che ti rendono improvvisamente dipendente dalla presenza di un accesso Wireless a internet.

Devo dire che l’utilizzo di questo dispositivo non mi ha fatto cambiare per nulla idea sul mio scetticismo riguardo all’idea di sostituire l’uso di un vero PC – desktop o laptop che sia – con un cellulare smart o un tablet. Anzi mi ha dato ulteriori conferme. L’assenza di una tastiera fisica impedisce di essere veloci nello scrivere, e diventa subito fastidiosa ogni qual volta si debbano scrivere più di poche parole. Le dimensioni del video, anche se generose rispetto a quelle di un normale telefono, sono assolutamente insufficienti rispetto a quelle di un qualsiasi portatile. Il fatto di poter potenzialmente accedere a qualsiasi servizio web, grazie alla presenza di browser full featured e di tutti i plugin necessari, è neutralizzato dal fastidio del dover diteggiare da una parte e dall’altra per spostare il nostro piccolo riquadro visivo su una pagina in realtà molto più grande, per zoomare in avanti o all’indietro, per aprire la tastiera touch e compilare i dati di un form, ecc.ecc.

Nel complesso insomma continuo a vedere questa generazione di dispositivi elettronici come qualcosa che può, al massimo, essere un sistema di accesso a internet ausiliario, comodo in situazioni di emergenza dove ogni altro apparato non è immediatamente disponibile, o in estrema mobilità durante un viaggio, una riunione, una passeggiata, una vacanza durante le quali non si può o non si vuole metter mano al più comodo laptop. Non li vedo assolutamente come qualcosa che possa segnare la morte del desktop, come viene da più parti proclamato. Le persone che decidono di usare uno smartphone o un tablet come loro unico dispositivo informatico sono quasi certamente persone che non avrebbero comunque mai usato un pc, ma chi ha usato un pc per anni (decenni) non può assolutamente sentirsi soddisfatto dell’esperienza di fruizione che viene fornita da questi prodotti. Gli unici campi in cui eccellono sono quelli che sono stati concepiti esplicitamente per l’uso mobile smart touch.

Con tutto ciò non voglio assolutamente dire che non mi piacciono Android e il telefono che ho; li trovo assolutamente ben fatti, dotati di funzioni interessanti, avanzati nella possibilità di consultazione email, rubrica e calendari. Sono anche assolutamente versatili e comodi nell’interazione con i social network, soprattutto per quanto riguarda la condivisione di esperienze in tempo reale, per la pubblicazione di foto, commenti, info sui luoghi in cui ci si trova, e simili. Molto meno comodi invece per l’uso principale che faccio io dei social network, cioè chattare con scambio di messaggi istantanei e quindi digitando lunghe frasi. E’ di certo preferibile all’alternativa di non avere nessun modo di scambiare messaggi se non quando si tornerà a una postazione fissa, ma certamente non è il massimo della comodità.

Quello che salta subito all’occhio a chiunque finora abbia usato solo smartphone di seconda generazione – insomma Nokia Symbian, giusto per capirci – è la durata veramente infima della batteria. E’ abbastanza traumatizzante scoprire che una ricarica piena della batteria, usando tutte le cautele e le attenzioni, eliminando tutti i software succhia-energia e le funzioni che non usi di continuo (bluetooth, GPS, ecc.), ti dura al massimo una giornata – e se invece usi le varie funzioni a pieno allora anche di meno – quando invece eri abituato a ricaricare il telefono una volta alla settimana. Mah.. la luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo 🙂

CC BY-NC-SA 4.0 .