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Belluno!

Eccomi qui, nel profondo nord-est, addirittura a Belluno!

Belluno sotto la neve
Belluno sotto la neve

Mi trovo a svolgere un’attività di lavoro per conto della mia ditta, e tra installazione di nuovo hardware, predisposizione di VMWare per le virtualizzazioni di macchine fisiche, migrazioni e altre piccole cosette, è stato necessario fermarsi tutta la settimana.

Devo dire che l’ambiente è come me l’ero immaginato: la città è molto piccola, addirittura forse più piccola di Ragusa, e il clima è quello che ci si può immaginare: spesso piove, c’e’ nebbia molto di frequente, e la temperatura scende con facilità sotto lo 0°.

Ho avuto la possibilità di fare una passeggiata al centro insieme al mio collega, e il posto mi ricorda abbastanza Pordenone, con la tipica architettura un po’ veneziana, ma con tetti in legno e le altre cose necessarie nei posti dove nevica con una certa frequenza.

Inutile dire che non si trova il movimento serale a cui siamo abituati noi del sud. Alla sera per strada non c’è quasi nessuno in giro, poche persone sotto i portici che si spostano rapidamente, nessuno fermo a chiacchierere o perdere tempo. Poche anche le auto in circolazione, e un minimo di gente la si incontra solo nei locali e ristoranti ben riscaldati.

Dal mio punto di vista il luogo non è spiacevole, non sono mai stato un grande amante delle espansività e rumorosità meridionali, e spesso preferisco il silenzio, la tranquillità e anche la solitudine (altrimenti perchè mi chiamerei LoneStar?).

Mi dispiace di non avere il tempo per poter girare più come turista e visitare le zone limitrofe. Le dolomiti ci circondano e le si vede con le cime tutte innevate appena usciamo fuori all’aperto. Avrei voluto poter andare a Longarone e soprattutto alla diga del Vajont, luogo tragico e magnetico. Forse ce ne sarà la possibilità domani, ma in caso negativo toccherà rinviare a qualche altra occasione.

E’ stata anche un’occasione di pausa dalla frenesia dell’ufficio, dato che qui siamo obbligati a rispettare degli orari di apertura e chiusura dei locali. Certo rispetto alle nostre abitudini, è tutto anticipato di almeno un’ora, soprattutto la sveglia del mattino! sigh! Ma pazienza.. tanto non è per sempre 😉

Itinerario Vajontupdate: alla fine ce l’ho fatta ad andare su alla diga. E ieri, venerdì, ha anche nevicato abbondantemente! Ci siamo risvegliati in una coltre bianca, e dopo le tipiche paure dei siciliani non abituati a queste cose, ci siamo avviati con calma in macchina verso il lavoro. Nel pomeriggio ci siamo sbrigati presto e quindi abbiamo potuto fare un breve giro in auto prima di avviarci verso Venezia e l’aereoporto. Siamo arrivati a Longarone e siamo saliti lungo la via Julia verso Erto e Casso, passando accanto alla diga. La presenza di moltissima neve ha reso i luoghi particolarmente affascinanti, ma non ci ha permesso di fermarci per una visita più approfondita, dato che ogni piazzola era totalmente innevata e noi essendo privi di catene non volevamo rischiare di rimanere bloccati. Comunque ne è valsa la pena!

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