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Anno: 2009

Costruire un NAS da 2 tera – seconda parte – Il software

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Logo di Openfiler

Per gestire il NAS che ho assemblato ho deciso di usare Openfiler, una distribuzione Linux dotata di un’interfaccia grafica via web, la quale consente di impostare in maniera semplice tutte le funzioni che servono per condividere in rete lo spazio disco.

L’alternativa era FreeNAS, una distribuzione di FreeBSD derivata da m0n0wall, anch’essa con interfaccia web. FreeNAS è molto rinomato, ha ricevuto anche diversi riconoscimenti, ed è completo di tutte le possibili caratteristiche richieste ad un NAS, che negli apparati commerciali si trovano solo in quelli più costosi ed orientati ai clienti aziendali. Inoltre è di dimensioni ridottissime, al punto da poter girare su una Compact Flash da 32Mb. Purtroppo il problema principale delle cose basate su FreeBSD è sempre lo stesso: supporta soltanto 4 modelli di hardware messi in croce 🙂 Nel mio caso specifico, la scheda di rete Gigabit integrata nella scheda madre non è fra quelle supportate da FreeBSD, e di conseguenza da FreeNAS. Si tratta di una scheda della famiglia Attansic L1, che al momento è diffusissima su pc, notebook e netbook, ma FreeBSD supporta solo la variante L2 che si trova sui netbook. Il problema si sarebbe potuto aggirare installando una scheda di rete PCI aggiuntiva e supportata su uno dei 2 slot liberi della scheda madre, ma onestamente non mi andava di rovinare la “purezza” del progetto. Per questa ragione mi sono rivolto all’alternativa Linux-based, che invece supporta la scheda senza problemi.

A differenza di FreeNAS, Openfiler è piuttosto voluminoso: l’iso di installazione è grande circa 150-200Mb. Questo perchè si tratta di una distribuzione quasi completa, che comprende anche pacchetti software non direttamente necessari per le funzioni di Nas, e consente anche di installare altro software per svolgere servizi di altro tipo.

L’installazione avviene come una qualsiasi distribuzione Linux, a parte la scelta dei pacchetti da installare che non è consentita. Openfiler esiste sia in versione x86_64 che x86, quindi dato che il mio server ha cpu Athlon64 avevo inizialmente deciso di installare la versione a 64 bit. Tuttavia poi ho dovuto cambiare idea, e dopo spiegherò perchè.

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Durante l’installazione viene assegnato l’indirizzo ip, e alla fine delle operazioni possiamo collegarci col browser. Il sistema ci accoglie con questa schermata:
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Non entrerò nei dettagli della configurazione del sistema, dato che non penso siano particolarmente interessanti e comunque ognuno si configura gli spazi un po’ come preferisce. Nel mio caso ho preferito non mettere i due dischi in Raid, nè di tipo software nè hardware, dato che volevo sfruttare a pieno i 2TB di spazio. I contenuti del mio Nas non sono di un’importanza così rilevante da disperarmi nel caso dovessi perderli per un guasto disco. Ad ogni modo è giusto sapere che il sistema è in grado di gestire il Raid 1 e 2 in hardware grazie al controller della scheda madre, mentre è poi possibile configurare volumi logici e Raid anche di livello 5 tramite il software di Openfiler.

Questi sono alcuni screenshot delle varie opzioni di configurazione di Openfiler:

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Il motivo per cui ho dovuto installare il sistema a 32 bit anzichè a 64 è stato quello di poter installare il software Mediatomb.

Mediatomb è un UPnP Mediaserver, ovvero un server di contenuti multimediali tramite protocollo UPnP. Questo protocollo è quello utilizzato da varie piattaforme di contenuti multimediali e in particolare dall’Xbox, dalla PlayStation3 e dalla Wii per rintracciare in rete eventuali repository di immagini, musica, filmati da poter riprodurre.

Dato che ho la PS3, mi interessa poter rendere accessibili in rete i filmati e la musica contenuti nel Nas per poterli guardare sul televisore tramite la console, senza dover costruire quello che si chiama un HTPC.

FreeNAS incorpora già un servizio UPnP, mentre Openfiler ne è sprovvisto, ma dato che è possibile installare nel sistema qualsiasi applicativo Linux debitamente compilato, mi è bastato scaricare Mediatomb in formato binario, avviarlo ed eccolo lì pronto a servire la musica alla PS3! Purtroppo non è presente un precompilato statico a 64 bit, quindi ecco spiegata l’esigenza dei 32 bit.

Una volta avviato il servizio, viene aperta una interfaccia web su una porta distinta da quella di Openfiler, e si possono andare a scegliere le cartelle da rendere disponibili in LAN.

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Con questo ho concluso la breve panoramica sulla realizzazione del NAS e sui servizi che implementa. Se qualcuno desidera ulteriori informazioni, sentitevi liberi di chiederle scrivendo un commento all’articolo!

Costruire un NAS da 2 Tera – prima parte – L’hardware

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In questo articolo vi racconto come ho costruito il mio NAS domestico a buon mercato e dalle caratteristiche avanzate.

Inizio dicendo che possiedo già da tempo una unità dischi di rete Netgear SC-101. L’ho comprata per utilizzare i due dischi IDE da 250Gb che mi sono rimasti dall’ultimo upgrade hardware del pc. E’ uno storage piccolo, economico ed onesto, il cui unico vero difetto è quello di non essere supportato in Linux. Non mi dilungo in dettagli, dico solo che per poter accedere da Linux ai dati immagazzinati ero costretto ad accendere una macchina virtuale con Windows XP, condividere in rete lo storage montato in Windows, e da lì montarmelo su Linux. Un po’ una scocciatura!
Deciso a superare questo limite, ed anche a espandere la quantità di spazio disponibile dai 500Gb iniziali, ho incominciato a valutare se comprare un altro NAS pronto oppure se costruirne uno mio. Valutando costi e prestazioni ho concluso che con circa 450€ avrei potuto costruire un NAS da 2TB full featured, quando con la stessa cifra avrei comprato un NAS pronto di tipo Retail, privo di caratteristiche avanzate come l’iSCSI, ma soprattutto senza dischi. Il costo dei dischi avrebbe inciso per altri 150€!
Quindi ho selezionato l’hardware necessario:

  • Il case: non volevo un case PC tradizionale, sarebbe stato ingombrante e rumoroso. Ho preferito qualcosa di dimensioni ridotte, anche se non tanto quanto sono piccoli i Nas retail. La scelta è caduta sul Thermaltake LanBox Lite, in grado di montare schede madri in formato MiniITX o MicroATX, con un alimentatore ATX standard, al prezzo di 84€.
  • La scheda madre e processore: sono sempre stato un fan di Asus, quindi ho selezionato una scheda di questo produttore, la M2N68-CM, formato MicroATX. Ho optato per questo formato invece di una MiniITX con processore Atom perché mi sono ricordato di avere da parte una cpu AMD Athlon64 X2 5600+, anche questa rimasta da un precedente upgrade, che tenevo da tempo senza far nulla e mi son detto “quale migliore occasione!“. Il costo della scheda è di 55€.
  • Memoria: in genere per un Nas non servono grossi quantitativi di memoria, 512Mb sono largamente sufficienti, ma dato che con solo 12€ si poteva prendere una dimm da 1Gb della Kingston, ho voluto eccedere.
  • Alimentazione: un alimentatore economico da 580w di tipo ATX tradizionale dal costo di 26€. Spesso i Nas retail hanno delle unità di alimentazione abbastanza scarse, sottopotenziate e fuori standard. Sono una delle componenti che si guasta più facilmente e spesso danneggia anche i dischi. Meglio poter usufruire dello stesso tipo di alimentatore che si monta sui pc.
  • Dischi: la componente più importante di un Nas sono i dischi no?? Scegliere i dischi è sempre un po’ un terno al lotto per quanto riguarda l’affidabilità. Dureranno anni o si romperanno nel momento più inatteso facendomi perdere tutti i dati?? Mah.. ho scelto i Western Digital Caviar Green WD10EADS, con 32MB di cache, interfaccia SATA 3Gb/s, al costo di 99,80€ l’uno.

Ho ordinato il tutto presso HRW, un negozio online di Trento, che aveva tutto disponibile e prezzi bassi. Molto più bassi del distributore all’ingrosso locale!! Passiamo ora alle fasi del montaggio.

Questi sono i prodotti appena tolti dal pacco consegnato dal corriere, escluso il processore che avevo già da parte. Mi ero immaginato il case un pochino più piccolo, ma va benissimo anche così.

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La prima fase ovviamente consiste nell’aprire la confezione del case e prepararlo ad accogliere i componenti. Una caratteristica di questo case è di essere modulare e scomponibile, per cui è dotato di un cassetto estraibile dove va montata la scheda madre, e di diversi tray per contenere i dischi e l’alimentatore.

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Questa è la prima scheda madre MicroATX che ho mai utilizzato, e onestamente la parola “micro” mi faceva pensare a dimensioni molto più piccole. Si tratta di una scheda all-in-one che comprende Audio HD e chipset NVidia GeForce 7050, per dischi, video e rete. In generale sono contrario alle schede video integrate, ma in questo caso dato che il Nas si utilizza da remoto e si configura tramite interfaccia web da un pc esterno, il video serve solamente per le fasi di installazione o per momenti di emergenza e quindi va benissimo l’integrazione, che fa anche risparmiare spazio e calore. La scheda di rete è identificata come MCP67 Gigabit Ethernet, ed è per sua causa che ho scelto Openfiler come software di gestione, come spiegherò in seguito. La scheda madre supporta tutti i processori AMD di tipo AM2/AM2+/AM3, quindi ho potuto installare senza problemi l’Athlon64 X2 con il suo dissipatore, e il banco di memoria da 1Gb. Ad ogni modo la mb è pensata per realizzare un pc completo a tutti gli effetti, quindi è dotata di 4 slot per la ram, 2 slot PCI di espansione, 1 slot PCI-Express per sostituire la scheda video integrata, e tutti i connettori per svariate porte USB, porta Firewire, Front Panel per l’audio con supporto HD, ecc.

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Poi ho montato l’alimentatore nel suo alloggio, e mi sono dedicato finalmente ai dischi. Il case ha 3 vani per il montaggio dischi, uno dei quali permette l’accesso dall’esterno, mentre gli altri due sono in un cestello portadischi situato all’interno del case subito dietro alle ventole frontali. Inoltre il case prevede 2 slot da 5.25″ per installare lettori CD/DVD o masterizzatori. Nonostante le dimensioni è possibile realizzare un computer davvero completo.

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A questo punto viene la fase dei collegamenti e dei cavetti. Non sono mai stato molto ordinato negli assemblaggi, quindi sicuramente qualcuno troverà da criticare sul disordine dei cavi, che potrebbero essere fascettati e piegati in maniera più sistemata. Ad ogni modo, siccome sono assenti sia il lettore CD che il floppy, essendo inutili dopo le prime fasi di installazione, non sono presenti i tipici cavi piatti ingombranti e nemmeno le relative alimentazioni.
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E vualà! L’assemblaggio è completo, e non resta che chiudere tutto e ammirare il risultato finale! Davvero carino no?

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Il costo totale dell’operazione, comprensivo delle spese di spedizione via corriere, è stato di 387,97€. Bisogna ammettere che se avessi dovuto acquistare anche il processore avrei speso altri 60€ circa, secondo gli attuali listini. Quando l’ho comprata la cpu era costata circa 150€.

Nella seconda parte mi dilungherò ad illustrare la scelta di Openfiler come software di gestione del NAS.

Nuovo WordPress e Facebook Connect

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Ho appena completato di eseguire un aggiornamento rilevante del sito, e sono piuttosto contento!

Innanzitutto ho rimosso il vecchio modulo Xpress 2.0.5, ovvero WordPress per Xoops, il quale non veniva aggiornato da anni e conteneva ancora una versione arcaica di WP, appunto la 2.0.5. Con questo modulo ho gestito la parte Articoli e Notizie del portale.

Ieri ho scoperto l’esistenza di un nuovo modulo sviluppato da un giapponese, e che si chiama XpressME. Questo modulo sembra essere l’evoluzione del precedente ed è aggiornatissimo, infatti nella release 1.0.8 contiene WP 2.7, che è l’ultima release ufficiale al momento disponibile.

Questo consente l’utilizzo di tutti i nuovi plugin per WP, ed in particolare mi ha permesso di completare l’integrazione del Facebook Connect, cosa a cui tenevo.

Con il Facebook Connect è possibile commentare le notizie e gli articoli senza doversi registrare sul portale, ma sfruttando la propria login su Facebook. Quando un utente attiva il Connect, vengono automaticamente riconosciuti il suo nome e la sua foto di profilo, e il commento inserito viene riportato sul newsfeed dell’utente su Facebook, per essere visibile a tutti i suoi amici nel social network. Inoltre si possono invitare i propri amici a partecipare alla discussione sempre tramite un invito di Facebook.

Non appena completati i test, passerò ad attivare le stesse funzioni anche su UnixPortal.

CC BY-NC-SA 4.0 .