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Anno: 2009

Slackware Linux 13.0

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slackwareDue giorni fa è uscita ufficialmente la release 13.0 della distribuzione Slackware Linux!

Poco prima delle ferie Pat aveva già  iniziato a rilasciare delle Release Candidate, quindi si sapeva che la cosa era imminente.

Si tratta di una release importante, in quanto introduce diverse novità . La più rilevante è la presenza di una versione 64-bit ufficiale della distribuzione. Finora sono esistite delle release non ufficiali, seguite da altri team di sviluppo, e che ricompilavano a 64 bit i pacchetti rilasciati ufficialmente. Ricordiamo Slamd64 e Bluewhite64. Della Bluewhite non so molto, ma la Slamd64 è una esatta e speculare trasposizione della Slackware, con il minimo di cambiamenti necessari per poter far funzionare a 64 bit i vari software, e l’uscita di una Slackware64 ufficiale ha sollevato il dubbio se essa continuerà  ad essere sviluppata o meno. C’e’ ancora una minuscola differenza tra le due distribuzioni: la Slamd64 è  pensata per essere anche compatibile con i binari 32bit, infatti installa un set doppio di librerie compilate in entrambe le modalità ; la Slack64 invece è una distribuzione a 64 bit pura, che non prevede la presenza di librerie a 32 bit. Tuttavia è possibile renderla ambivalente semplicemente installando gli opportuni pacchetti presi dalla Slamd64.

Tornando alle novità  della Slackware 13, la seconda più grossa è il passaggio da KDE 3.x a KDE 4.x (nello specifico, la versione 4.2.4). Da diversi mesi chi utilizza la versione current, ossia il ramo di sviluppo “in progress” che contiene tutti gli aggiornamenti intermedi tra una milestone e l’altra, era già  passato a KDE 4, ma per gli utenti che si attengono soltanto alle versioni stabili il cambiamento epocale avviene solo adesso. Personalmente trovo che KDE 4 sia fantastico e, unito a compiz, rappresenta il desktop più evoluto presente al momento su piazza, superiore sia a Vista/Seven che al blasonato MacOSX, ma in queste cose contano molto i gusti e le abitudini individuali.

Molte delle applicazioni che lo compongono sono delle nuove stesure completamente riscritte rispetto alle precedenti di KDE 3.x e quindi possono presentare qualche instabilità o lacuna, ma nel complesso ormai dalla release 4.2 lo si può considerare pienamente stabile.

A livello meno evidente, un’altra novità importante è il passaggio da X.Org 1.4.x alla 1.6.x, passaggio che è avvenuto con molta cautela e lentezza, per via delle numerose differenze strutturali e nella logica dei file di configurazione, ma non sembra presentare particolari problemi per lo meno con le configurazioni hardware più comuni. Inoltre l’intero sistema si basa sulle Glibc 2.9.

L’annuncio ufficiale della release contiene tutte le informazioni relative al download e alla possibilità di acquistare i DVD originali per contribuire al finanziamento del progetto.

Vacanze!

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Un anno è passato e siamo di nuovo al periodo in cui me la spasso al mare!

Così come negli anni precedenti, continuo a collegarmi in Internet regolarmente e a seguire i vari servizi del LoneStar Network da remoto, ma in caso di problemi o blocchi di particolare entità potrebbe essere necessario attendere qualche giorno dato che non mi trovo in città e non posso intervenire tempestivamente. Spero comunque che non si verifichi nulla del genere!

Buone vacanze a tutti!

Libre.FM: A better deal

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riaaQualche mese fa è avvenuto il tragico cambiamento di Last.FM e da allora molti utenti si sono spostati su altri servizi che consentono l’ascolto di streaming online senza dover pagare nulla, anche se non si vive nella Top3 dei paesi mondiali. Inoltre la notizia secondo la quale Last.FM ha consegnato alla RIAA l’elenco di tutti gli ascolti dei propri utenti, la quale probabilmente ne farà uso per riuscire a determinare chi ha scaricato ed ascoltato musica in maniera considerata non lecita, ha ulteriormente peggiorato la fama del sito presso il vasto pubblico.

Come ho già detto, nessuno di questi servizi alternativi purtroppo ha la stessa logica e le stesse funzioni che aveva Last.FM, ma le cose stanno lentamente cambiando.

Ironia della sorte, pochissime settimane prima della “fine” di Last.FM, un gruppo di programmatori Open Source aveva avviato un progetto chiamato Libre.FM (“libre” nel senso di libero). Basandosi su parte delle API rilasciate pubblicamente dagli sviluppatori di Last.FM, essi hanno iniziato a scrivere un software e un portale in grado di raccogliere le preferenze di ascolto degli utenti, collezionarle in modo da generarne statistiche e trend, ricavarne gusti e suggerire musica simile. Lo scopo primario del progetto è quello di svincolare questo tipo di servizio dalla gestione da parte di una specifica compagnia orientata al business, e consentire a chiunque di avviare un proprio servizio di raccolta preferenze musicali. Il software di Libre.FM infatti può essere installato da chiunque su un normale server dotato di sistema operativo Unix-like.

La libreria di musica disponibile su Libre.FM ovviamente non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella che è presente in Last.FM, e inoltre dato che il progetto si ispira ai principi del free software applicati alla musica, sono disponibili in streaming sul portale solo brani che sono stati rilasciati dai rispettivi autori con licenza di tipo free, e quindi nessuno dei grandi e medi nomi del mondo musicale. Ma per chi è interessato all’archiviazione dei propri ascolti ed eventualmente al confronto con quelli di altri utenti, questo è già qualcosa.

Il portale è in continua crescita, le funzioni offerte aumentano progressivamente, e non ci vorrà molto perchè siano presenti tutte quelle che offre Last.FM. Sono già presenti in maniera embrionale i gruppi di utenti, e a breve sarà possibile indicare le tracce preferite e linkarsi agli amici.

La privacy è tenuta in grande considerazione, e i dati di “scrobbling” che gli utenti inviano al server centrale di Libre.FM vengono anonimizzati in modo tale che, se anche dovessero entrare in possesso della RIAA o altri “cattivi”, non sia possibile risalire agli indirizzi IP. Purtroppo come in tutti i social network, il fatto stesso di farne parte implica una certa rinuncia alla propria privacy e aumenta la possibilità per gli altri di venire a conoscenza delle nostre preferenze e dei nostri comportamenti, quindi solo l’utente stesso può proteggersi, considerando con cautela quello che pubblica e tenendo ben presente sotto gli occhi di chi potrebbe finire.

from_last_to_librePer chi non vuole rinunciare ad anni di storico dei propri ascolti che si trova ancora immagazzinato negli archivi di Last.FM, vengono messe a disposizione alcune utility in Python che consentono di esportare su file tutto l’archivio contenuto nel proprio account Last.FM e poi successivamente importarlo in un account Libre.FM. Io ho fatto così, ed ho subito ritrovato tutti i miei 8000+ ascolti dal 2003 al 2009 su Libre.FM. Attualmente è addirittura possibile aprire una richiesta di supporto al team di Libre.FM chiedendo di importare per vostro conto i vostri dati da Last.FM !

Libre.FM non è ancora un servizio molto noto, e non sono molti i client che lo supportano a livello nativo così come accade per Last.FM. Tuttavia dato che si basa sulla stessa API, è piuttosto semplice far funzionare qualsiasi client che già supporta Last.FM: basta modificare il file hosts del proprio pc (sia Linux che Windows) in modo che posts.audioscrobbler.com punti all’ip di turtle.libre.fm (89.16.177.55). Ad ogni modo col passare dei mesi sono sempre di più i player multimediali che consentono di specificare server diversi da quelli di Last.FM.

It’s easier to see when I open my eyes

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Cut myself ‘cause I can’t see the beauty
Feel myself ‘cause I can’t see the light
Tell myself that I do not deserve this
Tell myself that I do not deserve this
I’m just a simple man
But I’m just a simple man
Tell myself the bad things are
Safe in a place where they’ll do no harm
It’s easier to see when I open my eyes
That all the bad things, that all the bad things are
In my mind
Are in my mind
But I’m just a simple man
I’m just a simple man

La fine di Last.FM

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lastfmE’ di pochi giorni fa un cambiamento epocale nel mondo della musica online. Il famosissimo servizio gratuito Last.FM, che consentiva di ascoltare gratuitamente musica online selezionata attraverso le preferenze degli utenti, che venivano raccolte tramite dei software client da interfacciare ai propri lettori e player, ha deciso di diventare parzialmente a pagamento. 3€ al mese.

Parzialmente, perchè diventa a pagamento solo l’ascolto della musica in streaming, mentre rimane gratuita l’iscrizione al sito e tutte le componenti relative a classifiche, biografie degli artisti, indicazione di artisti simili, invio preferenze, ecc. E di nuovo parzialmente, perchè non sono tutti gli utenti a dover pagare, ma soltanto chi risiede fuori da Stati Uniti, Regno Unito e Germania.

La cosa ha fatto infuriare quasi tutti, me compreso, prima di tutto perchè non è stata affatto pubblicizzata, se si escludono alcuni post sul blog dei developer, sito frequentato solo da una ristretta nicchia di utenti, anzichè essere annunciato a lettere cubitali sulla homepage e nella sezione Notizie che viene vista da chiunque accede al portale. Io stesso sono venuto a sapere della cosa solo quando mi è giunta una mail automatica che mi avvisava che il mio “trial” per l’ascolto di musica online stava per terminare!

Altro motivo di ira è il fatto che vengono fatti due pesi e due misure, mantenendo il servizio totalmente gratuito per i fortunelli che risiedono nei paesi più importanti, e costringendo tutti gli altri a pagare. La giustificazione fornita dai gestori è che in quei paesi riescono ad ottenere abbastanza introiti pubblicitari per finanziare la gratuità del servizio, mentre negli altri non ce la fanno. Persino molti utenti residenti nei paesi “fortunati” sono rimasti esterrefatti della cosa, e si dicono intenzionati ad abbandonare il servizio.

Inutile dire che si potevano trovare decine di modi diversi di affrontare il problema, ma è probabile che non ci sia stata la volontà, probabilmente per via di pressioni varie dal mondo discografico. E’ prevedibile comunque che perderanno un’immensità di utenti per via di questo cambiamento, e non avranno più il ruolo predominante avuto sinora. Sicuramente c’era già aria di crisi, e proprio per questo stanno cercando di racimolare soldi, ma penso che invece di questo passo finiranno per chiudere presto.

Ad ogni modo ho iniziato a malincuore a eliminare i miei legami con Last.FM, disinstallando il client dai miei vari PC, disattivando le funzioni di scrobbling nei miei player (non vi trasmetto certo gratis le mie preferenze che voi vi rivendete alle aziende di statistica per poi dover pagare per sentire la musica!) e andando alla ricerca di altri servizi che lo possano sostituire. L’impresa è ardua, perchè nei diversi anni in cui Last.FM è stato il servizio online gratuito principale per l’ascolto di musica, si è introdotto pervasivamente in tanti software, sono stati sviluppati plugin appositi che lo integrano in Amarok, Winamp, Xmms, ecc.ecc., sono nate funzioni per l’import delle informazioni in Facebook e nei blog personali, insomma si è sviluppato tutto un mondo che contava su Last.FM gratuito.

Ho trovato che esistono diversi siti per l’ascolto di musica online gratis, anche se ancuni di questi sono riservati a determinati paesi, ma nessuno di questi ha tutte le funzioni che aveva Last.FM. In particolare la cosa che io trovo più fastidiosa è l’assenza di un client o di un plugin per i player, per poter ascoltare lo streaming senza tenere il browser aperto. Quasi tutti i servizi alternativi si basano su un player Flash che suona direttamente dalla pagina web del sito, e non hanno sviluppato alcun software da installare nel PC dell’utente. Molti la trovano una cosa grandiosa, ma io invece detesto dover usare un programma la cui funzione è quella di visitare pagine web per invece ascoltare musica. La musica si ascolta con i programmi dedicati a questo.

Un altro problema è l’assortimento di musica disponibile nei vari siti. Come si sa, io non ascolto Madonna, Lady Gaga, Rihanna, ecc. i cui brani si trovano facilmente ovunque, ma piuttosto metal estremo, alternative, stoner rock, ecc. creata da artisti scarsamente famosi e mentre Last.FM aveva praticamente tutto, molti di questi portali alternativi si fermano alla musica di primo piano.

groovesharkPer adesso il servizio meglio fornito che ho trovato è Grooveshark, che ha un buon assortimento, una certa possibilità di integrazione con Facebook e con i siti esterni, ma funziona solo con player flash sul loro portale. Nei prossimi giorni sostituirò il widget di Last.FM presente qui sul sito con qualcos’altro, e vedrò di abituarmi, in attesa che nel mondo Internet qualcosa si muova per trovare o creare alternative complete.

CC BY-NC-SA 4.0 .