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I voti alle nazioni

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Una delle cose che non capirò mai dell’economia moderna è l’importanza e il ruolo che si attribuisce alle cosidette “agenzie di rating” per quanto riguarda la valutazione della salute delle economie delle nazioni.

Un’agenzia di rating è un’azienda privata che, in base a criteri di valutazione economica generalmente riconosciuti, dà un giudizio sulla salute di un’altra azienda. E fin qui niente da dire.

Ma a che titolo una nazione, uno stato sovrano nel pieno dei suoi poteri giuridici ed economici, può essere sottoposto al giudizio di un’azienda privata di nessuna rilevanza istituzionale?

E’ chiaro che in una situazione democratica, tutti possono permettersi di esprimere pareri su ogni cosa, anche sulla salute finanziaria di uno stato, ed eventualmente pubblicizzare questi pareri; e niente può impedire ad altri di basarsi su questi pareri per le proprie decisioni. E’ un criterio di decisione come un altro.

Ma perchè si dà importanza mediatica a quello che Moody’s o chiunque altro pensa della salute economica delle nazioni europee, o delle possibilità di riuscita delle loro manovre finanziarie?

Gli organismi preposti a compiere valutazioni economiche sugli Stati sono ben altri: la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale, ecc. Il parere di un’azienda privata, la cui neutralità tra l’altro è tutta da dimostrare, non dovrebbe avere alcuna rilevanza a livello economico mondiale, se non la stessa che può avere il parere di chiunque voglia esprimerlo in merito.

Per quale ragione le nazioni europee devono preoccuparsi del fatto che Moody’s ritenga che le loro manovre restrittive non siano sufficienti, e “minacci” di abbassare le loro valutazioni? Non può forse uno stato sovrano in qualsiasi momento persino emettere leggi restrittive o divieti nei confronti delle agenzie di rating che intendono operare nel suo territorio? Le agenzie, essendo semplici aziende private come qualunque altra, non hanno nessun particolare status di immunità o indipendenza dalle leggi degli stati sovrani in cui si trovano a operare, al contrario degli organismi istituzionali, che sono previsti dalle varie costituzioni e dagli statuti dei governi e delle organizzazioni sovranazionali, con tanto di poteri e di autonomie.

Da buon statalista, sono fermamente convinto che tutti i ruoli guida del mondo economico, compresi quelli di giudizio e valutazione, debbano essere detenuti da organismi istituzionali, e in nessun caso da operatori privati. L’economia di uno stato non si può e non si deve valutare con gli stessi criteri che si usano per una qualsiasi società privata.

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Stoner at night

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Truckfighters – Desert Cruiser

Noir for the masses

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Le letture di questa estate sono state, finora, parecchio soddisfacenti. Il trittico di Hugues Pagan, di cui finora ho letto i primi due romanzi, mi si è rivelato parecchio coinvolgente. Non sono mai stato un ammiratore delle cose francesi, a parte forse le donne, ma Pagan è di origine algerina quindi forse questo spiega perchè le sue atmosfere parigine corrotte e decadenti mi vanno a genio.

Ho letto nei commenti di qualche altro lettore che il protagonista dei romanzi di Pagan si fa troppe “menate“, e in effetti non mancano le riflessioni personali, cupe, negative, disincantate, che tuttavia rappresentano il senso stesso del genere noir e senza le quali non ci sarebbe molto di cui discutere.

Nessuno dei personaggi è un santo, anzi. Poliziotti corrotti, o semplicemente inetti. Puttane, tante puttane. Ladri, trafficanti, criminali vari. Questo è il mondo di cui si parla nei romanzi, e nessuno è immacolato o innocente, nemmeno il protagonista. Nemmeno le vittime sono granchè: tutto si svolge intorno all’omicidio di una puttana (“Quelli che restano“) e di un amico poliziotto di Chess, che era corrotto e che stava pianificando un imbroglio legato a un traffico di droga (“Dead End Blues“). Ma ovviamente questo non significa che non siano dotati di umanità, di profondità e che non esprimano valori. Del resto al mondo nessuno è innocente, nemmeno i bambini.

Chess, il protagonista di Pagan, è un amante del blues e del jazz. Cita spesso Billie Holiday, la sua preferita, Louis Armstrong, Duke Ellington e altri, indicando anche brani e caratteristiche di alcune esecuzioni. Non sono mai stato un conoscitore dei generi in questione, che ho sempre rispettato da lontano, ma per l’occasione ho provato a sentire qualcuno dei pezzi citati nei libri, e non posso dire che non mi siano piaciuti.

Poi c’e’ James Crumley. Il Caso Sbagliato è una meraviglia. E’ antecedente all’Ultimo vero bacio, il suo romanzo più osannato da critica, appassionati, colleghi scrittori, ecc. ma è veramente forte. Il magma da cui viene fuori è lo stesso: alcohol e autodistruzione. C. W. Sighrue dell’Ultimo vero bacio è più tagliente e cinico, Milo Milodragovitch è forse meno distaccato e più legato ai suoi amici e all’amore, ma la potenza che esprimono è la stessa. I luoghi in cui si svolgono le vicende sono così surreali nella loro misera semplicità. Bettole, bar malfamati, case maltenute abitate da ubriaconi, un mondo splendente nella sua decrepita corruzione. E anche qui nessuno è innocente.

Nuovo sito

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Come potete vedere, ho messo in linea il nuovo portale.

Mancano ancora alcuni dettagli, alcune gallerie fotografiche e qualcosina d’altro, ma il grosso del lavoro è fatto e quindi mi è parso giusto procedere a renderlo disponibile al pubblico.

Come annunciato, ho abbandonato Xoops e ho travasato i vari contenuti su WordPress, al momento alla versione 3.0.1. La maggior parte del lavoro è consistita nel riportare i vecchi articoli e nel rintracciare e mettere a punto i vari plugin necessari per ottenere tutte le funzioni che desideravo attivare.

Le novità principali sono:

  • Layout con doppia colonna a destra, nella colonna più interna si trovano gli elementi legati al sito stesso (archivio articoli, modulo di login, ecc.), mentre nella colonna esterna ho piazzato gli elementi più “social”: i collegamenti con Facebook, Twitter, Grooveshark ecc.
  • Migliore integrazione con Facebook: oltre a loggarsi con il proprio account FB, è possibile commentare, cliccare “mi piace”, riportare su FB l’articolo e i propri commenti, ecc.
  • Contenuti Social migliorati: c’e’ un nuovo modulo con i miei brani preferiti da Grooveshark, i miei libri da Anobii, i miei tweets su Twitter e i dents su Identi.ca, più eventuali altre cose future.
  • Miglior gestione della doppia lingua: l’intero sito è disponibile sia in italiano che in inglese, senza più una stretta dipendenza tra le due parti, nel senso che nella parte inglese possono esserci articoli diversi da quella italiana, e non soltanto semplici traduzioni degli articoli in italiano.
  • Network Community page: i link e le funzioni per gli utenti abilitati del LoneStar Network si trovano nella pagina Network Community, alla quale si accede cliccando dal menu in alto sotto l’intestazione.
  • Impostazione in stile blog: per lungo tempo ho preferito mantenere per il mio sito una impostazione di tipo “portale” piuttosto che blog, con la presenza dei forum, che ho sempre giudicato più democratici. Ma col passare degli anni i forum non sono stati utilizzati da nessuno, e le uniche interazioni che ho avuto sono state tramite commenti agli articoli, quindi ho deciso di rimuovere i forum e dare più importanza agli articoli che scrivo.

Ogni commento, critica, complimento, insulto, è al solito bene accetto 🙂

CC BY-NC-SA 4.0 .