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Aggiornato SquirrelMail

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webmail logoDopo lunghissima pausa nelle manutenzioni dei servizi del LoneStar Network, mi sono dedicato all’aggiornamento del software di webmail principale, quello su cui gira webmail.lonestar.it.

Siamo passati da SquirrelMail 1.4.17 alla 1.4.20, con conseguente riduzione di bug e difetti vari.

Al momento mi sono preoccupato solo di rendere la webmail funzionante e accessibile, dato che ad ogni aggiornamento è necessario vedere anche se tutti i plugin installati sono funzionanti e se richiedano aggiornamenti obbligatori legati alla versione di Squirrel che si sta usando.

In effetti non appena aggiornato la webmail non si apriva più, ed ho subito scoperto che necessitava aggiornare i plugin Compatibility e Vlogin. Una volta fatto questo, la pagina si è aperta di nuovo e l’accesso è andato.

Mi riservo di verificare a breve (o su segnalazione, ma so che tanto nessuno dei pochi utenti legge queste note) la possibilità di aggiornare anche gli altri plugin.

Ponti, treni e diritti

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ponte-sullo-stretto1Ho un’opinione molto precisa riguardo ai problemi relativi alle opposizioni al ponte sullo stretto di Messina, ai cantieri della TAV in Val di Susa, alla realizzazione di centrali nucleari in giro per l’Italia e altre situazioni simili.

Credo che dovrebbe essere obbligatorio richiedere il parere dei residenti nelle aree coinvolte dai progetti, e l’esito della consultazione dovrebbe avere valore vincolante. Questo significa che se i residenti decidono che no, il ponte, la tav, la centrale, lo svincolo, la rotatoria, o quel che altro sia sotto casa loro non ce lo vogliono, allora il progetto va cancellato senza nessun’altra discussione.

Questo perchè i residenti trascorreranno lì tutta la loro vita. Non sono dei turisti occasionali che passano una quindicina di giorni in un posto orrendamente deturpato da un ponte di cemento armato. Magari hanno speso tempo e denaro a cercare un posto che rispecchiasse le loro necessità o gusti, che avesse davanti una veduta gradevole, che avesse a pochi passi una riserva naturale o un parco, che avesse ampie possibilità di parcheggio, o qualsivoglia altra caratteristica, e non gli si può sconvolgere l’habitat circostante senza nemmeno dar loro la possibilità di opporsi, se non tramite sit-in destinati al certo fallimento.

L’ovvia obiezione è che così facendo non si riuscirebbe a eseguire nessun progetto di rilevanza nazionale, dato che nessuno vuole una discarica o una centrale nucleare sotto casa propria e tutti voterebbero sempre no a qualunque progetto di questo tipo.

Il fatto è che questi progetti vengono calati dall’alto ai residenti delle zone interessate. Vengono nascosti fino all’ultimo minuto per evitare reazioni preventive e perdite di voti alle imminenti elezioni, come nel caso dei siti prescelti per la realizzazione di centrali nucleari. I piani tecnici non vengono diffusi e si danno illustrazioni sommarie e paradisiache che evitano accuratamente di menzionare il fatto che si, la spiaggia balneabile accanto a dove sarà realizzato il porto, così importante per l’economia locale, verrà cancellata; lo stagno pieno di fauna rara e pregiata verrà schiacciato dal pilone portante del ponte, la centrale nucleare magari non esploderà mai come quella di Chernobyl, ma è certo che genererà tutti i giorni scorie radioattive che non si sa bene dove verranno messe; ecc.ecc.

Dovrebbe essere obbligo della pubblica amministrazione spiegare questi progetti ai residenti delle zone interessate, in ogni dettaglio e dando piena visione di ogni aspetto positivo e negativo. Bisognerebbe spiegare minuziosamente cosa si viene a guadagnare e cosa si viene a perdere. Dovrebbe essere obbligatorio istituire fondi per il risarcimento del danno dovuto alla perdita di valore degli immobili posseduti nelle aree, i danni ambientali e i rischi alla salute, da erogare per sempre qualora i proprietari accettassero la cosa, dato che il ponte o la linea ferroviaria rimarranno lì per sempre e lo stato dei luoghi non tornerà mai più a essere quello di prima.

Insomma dovrebbe essere compito dell’ente pubblico adoperarsi per convincere i residenti ad accettare l’opera, e nel caso che questo convincimento non ci sia, rimettersi alla volontà dei residenti e cancellarla. Oppure adoperarsi a effettuare tutte le modifiche richieste per renderla gradita, anche se sostanziali.

Questa la mia umile opinione retrograda e populista.

via Bettino Craxi

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Buon Anno!

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Auguri di felice anno nuovo ai pochi amici e seguaci del LoneStar Network 🙂

Belluno!

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Eccomi qui, nel profondo nord-est, addirittura a Belluno!

Belluno sotto la neve
Belluno sotto la neve

Mi trovo a svolgere un’attività di lavoro per conto della mia ditta, e tra installazione di nuovo hardware, predisposizione di VMWare per le virtualizzazioni di macchine fisiche, migrazioni e altre piccole cosette, è stato necessario fermarsi tutta la settimana.

Devo dire che l’ambiente è come me l’ero immaginato: la città è molto piccola, addirittura forse più piccola di Ragusa, e il clima è quello che ci si può immaginare: spesso piove, c’e’ nebbia molto di frequente, e la temperatura scende con facilità sotto lo 0°.

Ho avuto la possibilità di fare una passeggiata al centro insieme al mio collega, e il posto mi ricorda abbastanza Pordenone, con la tipica architettura un po’ veneziana, ma con tetti in legno e le altre cose necessarie nei posti dove nevica con una certa frequenza.

Inutile dire che non si trova il movimento serale a cui siamo abituati noi del sud. Alla sera per strada non c’è quasi nessuno in giro, poche persone sotto i portici che si spostano rapidamente, nessuno fermo a chiacchierere o perdere tempo. Poche anche le auto in circolazione, e un minimo di gente la si incontra solo nei locali e ristoranti ben riscaldati.

Dal mio punto di vista il luogo non è spiacevole, non sono mai stato un grande amante delle espansività e rumorosità meridionali, e spesso preferisco il silenzio, la tranquillità e anche la solitudine (altrimenti perchè mi chiamerei LoneStar?).

Mi dispiace di non avere il tempo per poter girare più come turista e visitare le zone limitrofe. Le dolomiti ci circondano e le si vede con le cime tutte innevate appena usciamo fuori all’aperto. Avrei voluto poter andare a Longarone e soprattutto alla diga del Vajont, luogo tragico e magnetico. Forse ce ne sarà la possibilità domani, ma in caso negativo toccherà rinviare a qualche altra occasione.

E’ stata anche un’occasione di pausa dalla frenesia dell’ufficio, dato che qui siamo obbligati a rispettare degli orari di apertura e chiusura dei locali. Certo rispetto alle nostre abitudini, è tutto anticipato di almeno un’ora, soprattutto la sveglia del mattino! sigh! Ma pazienza.. tanto non è per sempre 😉

Itinerario Vajontupdate: alla fine ce l’ho fatta ad andare su alla diga. E ieri, venerdì, ha anche nevicato abbondantemente! Ci siamo risvegliati in una coltre bianca, e dopo le tipiche paure dei siciliani non abituati a queste cose, ci siamo avviati con calma in macchina verso il lavoro. Nel pomeriggio ci siamo sbrigati presto e quindi abbiamo potuto fare un breve giro in auto prima di avviarci verso Venezia e l’aereoporto. Siamo arrivati a Longarone e siamo saliti lungo la via Julia verso Erto e Casso, passando accanto alla diga. La presenza di moltissima neve ha reso i luoghi particolarmente affascinanti, ma non ci ha permesso di fermarci per una visita più approfondita, dato che ogni piazzola era totalmente innevata e noi essendo privi di catene non volevamo rischiare di rimanere bloccati. Comunque ne è valsa la pena!

CC BY-NC-SA 4.0 .