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Reverse proxy e SSO

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Nginx logoNegli ultimi tempi ho effettuato dei cambi tecnologici ai servizi LoneStar Network, che non sono direttamente visibili ma che hanno migliorato e reso più sicuri gli stessi. In particolare ho provveduto a posizionare tutti i siti web dietro reverse proxy nginx. In questo modo quindi i vari server web che presentano i servizi non sono direttamente esposti in rete ma si trovano dietro la barriera costituita dal reverse proxy.

Questo ha aggiunto anche una certa flessibilità nel poter aggiungere sottoservizi presentati come subfolder dei siti principali.

Ho anche aggiunto un servizio di Single Sign On, per consentire l’accesso con un account centralizzato. Non tutti i servizi che utilizzo lo supportano ancora, ma con il tempo dovrebbe poter diventare l’unico sistema di login.

I will remind them the way

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Slackware Linux 15.0 !!!

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Infine è successo! Slackware 15.0 è stata rilasciata il 2 febbraio 2022 (2022-02-02, una data con un simpatico gioco numerico), dopo 6 anni dalla 14.2 .

E’ stato un intervallo lunghissimo e molti si erano convinti che la distribuzione non avrebbe più visto ulteriori aggiornamenti, ma invece eccoci qua.

Ci sono tantissime cose da dire, molti cambiamenti che sarebbero stati più graduali se ci fossero state più versioni intermedie prima della 15.0, ma ci sono delle giustificazioni per questo che illustrerò in seguito. Alcuni dei cambiamenti sono belli e desiderati, altri sono spiacevoli – almeno dal mio punto di vista – ma purtroppo inevitabili considerato l’evolversi del mondo Linux in questi ultimi anni, che ha visto sopraggiungere nuove tecnologie e un lento ma costante allontanamento dalle strutture più tipicamente UNIX-like. La sfida è stata quella di adottare quante più cose buone là fuori che si poteva senza cambiare il carattere del sistema operativo. Mantenerlo familiare, ma renderlo moderno.

Questi sono alcuni dei punti chiave dello sviluppo che ha portato da Slackware 14.2 alla nuova versione:

  • Con cinque anni e sette mesi in preparazione, questo è stato l’intervallo più ampio tra le versioni stabili.
  • E’ stato detto ‘addio’ allo Slackware Store e arrivederci ai set di DVD e CDROM stampati.
    Una delle ragioni principali di questo lungo ciclo di sviluppo è la consapevolezza che per molto tempo Pat e la sua famiglia sono stati privati ​​di ingenti somme di entrate che le persone di The Store hanno raccolto attraverso la vendita di supporti di installazione Slackware, abbigliamento e altri accessori. La verità è stata condivisa da Pat in un post su LinuxQuestions e ha portato a un lungo thread in cui si discuteva di come la comunità poteva aiutare con il finanziamento: https://www.linuxquestions.org/questions/slackware-14/donating-to-slackware -4175634729/ .
    Fortunatamente un nuovo mezzo per assicurare un reddito per Pat è stato stabilito attraverso Patreon, che consente a Pat di concentrarsi nuovamente sulla sua distribuzione Slackware. Dopotutto, Slackware è la sua unica fonte di reddito; il resto del coreteam ha lavori giornalieri regolari e non ricevono (né vogliono) alcuna parte delle entrate.
  • Un ChangeLog.txt di circa 40.000 righe separa Slackware 15.0 dalla 14.2.
  • La distribuzione principale di Slackware 15.0 è composta da 1590 pacchetti, un aumento del 19% rispetto ai 1332 pacchetti di Slackware 14.2 (ovvero tutto ciò che non è in ./extra o in ./testing).
    Molti pacchetti sono stati rimossi (276), molti di questi appartengono a KDE4 e 82 sono i vecchi language pack. Il supporto linguistico in Plasma5 è ora incluso in tutti i pacchetti dell’applicazione.
    Il numero di pacchetti che sono stati aggiunti alla distribuzione (cioè non esistevano in Slackware 14.2), è un impressionante 534.
  • La dimensione compressa di questi pacchetti è passata da 2,4 GB a 3,0 GB. Non compresso e installato sul computer, la differenza sarà notevolmente maggiore. Lo spazio su disco consigliato necessario per un’installazione completa aumenta da 9+ GB (Slackware 14.2) a 16+ GB.

Venendo al dettaglio di alcune delle novità di questa release:

  • Slackware 15.0 installa il kernel Linux 5.15.19.
  • Tutti i kernel hanno la preemption abilitata e si può configurare il bootloader per la preemption completa, dinamica o disabilitata.
  • Il programma di installazione supporta correttamente l’installazione su dischi NVMe e offre un supporto migliorato per l’installazione su piattaforma UEFI.
  • Slackware supporta ancora piattaforme hardware a 32 bit ed è una delle poche distribuzioni Linux rilevanti che lo fanno oggi.
    Sia la distribuzione a 64 bit che quella a 32 bit sono costruite da un unico albero di sorgenti.
  • E’ stato introdotto uno “script di compilazione principale” chiamato make_world.sh e Patrick tiene un registro di tutto ciò che “non riesce a compilare dal sorgente”, ovvero i file FTBFSlog che si possono trovare nella radice della directory dei sorgenti di ogni serie di pacchetti. Al momento niente nella distribuzione non riesce a compilare dal sorgente, il che è fantastico e un netto cambiamento rispetto alle precedenti versioni stabili.
  • In ./source/installer si trovano i sorgenti completi per ricostruire facilmente il programma di installazione di Slackware da zero.
  • ConsoleKit2 è stato sostituito con elogind come gestore della sessione. Elogind è una versione standalone del codice login in systemd e mantenuta in modo indipendente su https://github.com/elogind/elogind .
  • E’ stato adottato PAM, in quanto progetti necessari all’interno del sistema hanno abbandonato il supporto per le shadow password pure.
  • E’ stato adottato Pulseaudio, inizialmente a causa del fatto che lo stack bluetooth audio lo ha reso una dipendenza obbligatoria. Ma è stato anche adottato PipeWire, come dipendenza di KDE5, ma anche con la possibilità di sostituire pulseaudio.
  • FFmpeg e Lame sono stati aggiunti alla distribuzione. Inoltre, include SDL2, speex, opus, fluidsynth.
  • È stato aggiunto un nuovo strumento di creazione ISO da riga di comando per integrare cdrtools: xorriso.
  • Python3 è stato introdotto ma il materiale Python2 rimane disponibile ed è ancora il python predefinito. I suoi moduli più rilevanti sono stati raggruppati in un pacchetto di compatibilità.
  • Postfix è stato aggiunto e Sendmail è stato spostato in ./extra dove riceve ancora gli aggiornamenti.
  • Dovecot è il nuovo potente server IMAP e POP3, che sostituisce i vecchi imapd e ipop3d.
  • Il toolkit grafico Qt4 è stato rimosso e Qt5 è stato sostituito.
  • KDE 4 (che era già stato abbandonato al rilascio di Slackware 14.2) è stato sostituito con KDE Plasma5. In particolare, con Frameworks 5.90, Plasma 5.23.5 e Applications 21.12.1, ovvero le ultime versioni; tutti rilasciati questo gennaio 2022. Questo è integrato da alcune fantastiche applicazioni Plasma5 aggiuntive come la suite per ufficio Calligra, il programma di disegno vettoriale Krita, la gestione delle foto Digikam, la gestione delle finanze personali KMymoney, il browser Web basato su Chromium e Qt5 Falkon e l’editor Kyle LaTeX. E ovviamente KDevelop.
  • L’ultimo XFCE 4.16 è incluso ed è un ottimo passo avanti rispetto alla versione di Slackware 14.2.
  • Wayland 1.20.0 è disponibile come alternativa al venerabile X.Org 1.20.14 che è ancora il graphics server predefinito

In conclusione posso dire che è una grandissima gioia avere Slackware 15.0 finalmente rilasciata e disponibile. Rappresenta per me un interesse e una passione che si rinnovano da decenni e che rimangono sempre al centro dei miei percorsi.

L’aspetto che mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca è stato l’introduzione di PAM dopo la precedente capitolazione a Pulseaudio. Sono sincero, avrei voluto che non venissero mai inclusi, in nessun caso e per nessun motivo. Fino ad adesso Slackware ha rappresentato un baluardo di “purezza” e di tradizionalità che alcuni di noi seguaci abbiamo sempre osannato.

E’ comprensibile che non fosse più possibile per Pat ed il coreteam andare avanti con salti mortali e patch sempre più difficili, rare e non manutenute per far si che KDE e altre componenti funzionassero ugualmente senza PAM e/o Pulseaudio.

Bisogna anche ammettere che l’introduzione di queste componenti passa pressoché inosservata in quanto il sistema funziona esattamente come prima. C’è sempre un’altissima competenza da parte di Pat che gli permette di offrire un sistema stabile che non risente di gran parte dei problemi riscontrati altrove.

Al momento bisogna essere contenti del fatto che si sia riusciti ad evitare l’orribile systemd pur continuando a offrire un sistema moderno e completo.

Slackware Linux 15.0 può essere scaricata in formato ISO a questi indirizzi:

Slackware 15.0 i586 (32 bit): https://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-iso/slackware-15.0-iso/slackware-15.0-install-dvd.iso

Slackware 15.0 x86_64 (64 bit): https://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-iso/slackware64-15.0-iso/slackware64-15.0-install-dvd.iso

E’ possibile contribuire al progetto Slackware Linux e supportare Patrick Volkerding e la sua famiglia tramite donazioni usando PayPal e Patreon:

https://www.patreon.com/slackwarelinux
https://paypal.me/volkerdi

The eyes are useless when the mind is blind

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Ricordi di FidoNet

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Giorgio Rutigliano ha recentemente reso disponibile un sito internet dedicato a FidoNet Italia.

FidoNet è la rete telematica amatoriale che è nata e si è diffusa a livello mondiale tra gli anni 80 e i primi anni del 2000, prima che Internet fosse largamente disponibile ed accessibile. Si basava sull’uso dei modem analogici connessi alle normali linee telefoniche voce e sulle comunicazioni asincrone, ovvero l’invio di un messaggio impiegava ore/giorni ad arrivare a destinazione e altrettanto tempo serviva alle risposte per tornare al mittente.

Io ho fatto parte di FidoNet Italia, come nodo membro, da circa il 1989 fino al 1996/97. Ne uscii non tanto per le problematiche legali connesse al Fidobust, ma piuttosto perché crebbe in me la passione per le comunicazioni in tempo reale rappresentate dalle chat, IRC, Videotel e avevo sempre meno interesse a lasciare il mio PC dedicato alla BBS.

Va detto che la rete mondiale FidoNet non ha mai cessato di esistere in questi anni. E’ diminuita moltissimo l’adesione ma un certo numero di nodi è rimasto sempre attivo, sopratutto in paesi dove è diventata anche veicolo di attivismo politico.

Recentemente in Italia si è avuto un ritorno di fiamma per Fidonet e le BBS, anche se limitato ai vecchi utenti e Sysop che ancora hanno memoria del passato, e alcuni nodi stanno tornando ad essere operativi in rete utilizzando internet come trasporto al posto delle vecchie linee telefoniche.

Non ho ancora considerato seriamente l’idea di poter tornare in rete, ma forse chissà…

CC BY-NC-SA 4.0 .