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Vmail su PHP 5.6

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vmailIl problema che si presentò alcuni anni fa relativamente al cessato funzionamento dello script di amministrazione web degli account email sul server di posta del LoneStar Network, e che avevo aggirato tramite una configurazione che utilizzava il PHP 5.3 solo per il relativo virtual host, inaspettatamente ha trovato oggi una soluzione migliore.

Tornando per l’ennesima volta sul sito di riferimento dello script, ormai abbandonato da anni, mi sono reso conto che nel 2014 qualcuno aveva pubblicato una patch che eliminava la necessità dell’opzione php deprecata register_globals=on, e che quindi rende lo script funzionante con le versioni correnti di PHP 5.

Pur non essendo stata confermata dall’autore originale, la patch è valida e dopo averla applicata Vmail adesso funziona regolarmente con il PHP 5.6 senza ulteriori problemi!

Nuove configurazioni di posta

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email-marketing-what-is-dkimIn questi giorni ho aggiunto sui domini di mail da me ospitati la compliance per quanto riguarda SPF, DKIM e DMARC, che sono metodologie di identificazione del server di posta in relazione al dominio che esso gestisce.
Servono a dire ai server in giro per il mondo che una mail proveniente dal dominio lonestar.it è da accettare se proviene dal server che si chiama mail.lonestar.it avente un certo indirizzo ip e se contiene al suo interno una firma digitale corrispondente a una key rsa ben precisa. Tali informazioni e chiavi rsa vengono ricavate da opportune configurazioni dei record dns dei domini in questione. In questo modo si rischia meno facilmente che i messaggi da qui inviati finiscano nella casella Spam di GMail, Yahoo, Hotmail, etc.

Ovviamente la certezza non è totale, ma il tutto è migliorativo rispetto al lasciare il dominio privo di queste configurazioni, la cui presenza incrementa il punteggio positivo della mail quando viene analizzata dai filtri antispam presenti sui server in internet.

No Hope In Sight

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The Plague Within – 2015

Scicli in video

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Alcuni video della mia città natale

Movida sì, movida no

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movidaOrmai da più di un decennio, ossia da quando la zona del ragusano e in particolare il suo litorale sono diventati popolari luoghi di frequentazione estiva non più solo per i residenti locali ma anche per molti turisti italiani e stranieri, per merito del successo di Montalbano, imperversa periodicamente la battaglia tra i movimenti a favore del “casino notturno” e quelli a favore della tranquillità.

“Come si fa a paralizzare l’economia ordinando ai locali di chiudere a mezzanotte!”

“La notte fanno casino fino alle 4! Non si riesce a dormire!”

“Se volete il mortorio trasferitevi in campagna!”

“I ragazzi si ubriacano, fanno a botte, fanno pipì in mezzo alla strada sotto al mio portone!”

Eccetera eccetera. Ora, lo dico chiaramente, io sono pienamente dalla parte del partito della tranquillità. Ritengo giustissime tutte le ordinanze che impongono orari di chiusura decenti e che vincolano rigidamente i decibel della musica, approvo in pieno i provvedimenti di sanzione e i ritiri di licenza che puniscono i trasgressori di questi divieti.

Questo per una serie di ragioni, la più rilevante delle quali è che il fatto di essere in estate e di trovarsi in una località di mare non significa automaticamente che tutte le persone che lì si trovano siano in vacanza e possano permettersi di non dormire la notte e sonnecchiare poi fino a ora di pranzo. Ci troviamo in paesi vivi e abitati da cittadini permanenti che vi risiedono tutto l’anno. Gente che a luglio o ad agosto non è in ferie, ma deve regolamente alzarsi presto al mattino per andare a lavorare. Può forse tollerare il sabato sera di essere tenuta sveglia fino a tarda notte, ma non certo tutte le sere di tutti i giorni da fine giugno ai primi di settembre.

Questo non significa che tutti debbano andare a dormire alle 9, ma significa senz’altro che quando si sta in giro a tarda notte ci si comporta con educazione, non facendo rumore, non suonando i clacson delle auto, parlando sottovoce, rispettando insomma tutte le ovvie regole di buona educazione che a me sono state insegnate fin da piccolo.

Visto che la gente sembra spesso essere del tutto refrattaria all’idea di comportarsi in modo adeguato, l’unica soluzione possibile è quella di far chiudere i locali ad un orario accettabile (l’una di notte per la gran parte delle persone è un orario tardissimo!), in modo che i bagordi dell’uscita dai locali possano disperdersi nel giro della mezz’ora successiva.

Una delle risposte più interessanti del partito avverso è quella che dice: non vi potete comprare la casa sul lungomare e pretendere che la sera ci sia silenzio. Se volete la calma trasferitevi altrove.

A questa osservazione personalmente rispondo dicendo che la gran parte dei residenti e dei villeggianti “stabili” dei paesi del nostro litorale ha acquistato le case molti decenni fa, a partire probabilmente sin dagli anni 50, quando queste zone erano frequentate esclusivamente dai locali e non esisteva alcun mito di vita notturna rumorosa e maleducata. Ma il punto più rilevante è che per queste case i proprietari hanno pagato e pagano negli anni delle gran belle cifre per l’acquisto e la manutenzione, e sborsano un’enormità di soldi per IMU, TARI, TARSI e chi più ne ha più ne metta. Di conseguenza nessuno si può permettere di dire a queste persone che se non gli piace la situazione se ne devono andare, ma al contrario sono le richieste e le esigenze di questi residenti che hanno priorità assoluta rispetto alle pretese di sfrenata confusione del popolo estivo. E giustamente molti comuni stanno cercando di venire incontro a queste esigenze con varie ordinanze di limitazione.

Poi, una volta chiarito questo punto di partenza, è corretto cercare di mediare tra i desideri di tutti nella maniera migliore possibile.

CC BY-NC-SA 4.0 .