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Categoria: Informatica

KDE 4.5 + Google Chrome

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A completamento dell’articolo precedente, ecco qui qualche indicazione su come integrare anche Google Chrome nel look generale di Oxygen in KDE4.

In questo caso ci vogliono veramente pochi passi. Basta installare il tema oxygenlike-cold per Chrome e poi impostare il browser per utilizzare la barra del titolo di sistema al posto della propria.
[lg_image folder=”chrome-kde/” image=”chromekde2.png”]
Poi configurare il tema Oxygen per impostare il gradiente piatto nella barra del titolo, dato che il tema ha un colore privo di gradiente.
[lg_image folder=”chrome-kde/” image=”chromekde3.png”]
Ed alla fine ecco qua il nostro Google Chrome (oppure Chromium) integrato esteticamente in KDE4!

[lg_image folder=”chrome-kde/” image=”chromekde.png”]

PS: Il mio browser preferito è e rimane Mozilla Firefox!

Applicazioni GTK su Slackware

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Non sono certo il primo che si è dato da fare per integrare le applicazioni GTK all’interno di KDE4 a livello di estetica, ma ovviamente quasi tutti lo fanno in ambiente Ubuntu o Fedora. Mi sembra quindi interessante scrivere qualche riga su come ottenere risultati visivamente gradevoli su Slackware.

Il tema decorazione finestre di riferimento che conviene usare su KDE è Oxygen, poiche è il tema di default al quale si ispirano un po’ tutti coloro che realizzano temi di integrazione tra i due ambienti.

Oltre ai normali pacchetti KDE e alle applicazioni GTK interessate – nel mio caso Firefox, Thunderbird, Pidgin, Gimp, EasyTag e qualche altra – ho installato essenzialmente due componenti:

  • il tema unificato KDE Oxygen Molecule
  • la componente gtk-qt-engine

Oxygen Molecule, che si può scaricare da kde-look.org, è un tema GTK che va installato in /usr/share/themes e che contiene anche uno schema colori da importare in KDE.

Invece gtk-qt-engine è un engine di rendering dei temi composto da un pannello di configurazione che si va a integrare nel Control Panel di KDE, e alcuni elementi di wrapper che consentono di applicare i temi Qt4 alle applicazioni GTK. In realtà la presenza di questa componente non è essenziale. Questo perchè gtk-qt-engine utilizza un proprio metodo per cercare di uniformare l’estetica KDE a quella GTK, che consiste in un tema wrapper che dovrebbe trasportare in maniera universale qualsiasi tema KDE4 in ambiente GTK. Il condizionale ovviamente è d’obbligo, e sono in molti a ritenere superiori i risultati che si ottengono utilizzando Oxygen Molecule come tema GTK dentro a un ambiente KDE con tema Oxygen. Nel mio caso ho preferito tenere questa componente installata solo per via del pannello che essa aggiunge al Pannello di Controllo di KDE, e che permette di agire sul file di gestione dei temi GTK – .gtkrc-2.0-kde4 – senza editarlo manualmente.

Una volta scaricato Oxygen Molecule, estraiamo il contenuto in una cartella temporanea:

slackware:~$ mkdir /tmp/molecule
slackware:~$ tar xzf 103741-Oxygen-Molecule_3.2_theme.tar.gz -C /tmp/molecule

All’interno della cartella estratta troviamo il file kde44-oxygen-molecule.tar.gz, che contiene i temi GTK, e che andiamo ad estrarre nella cartella apposita come utente root:

slackware:~$ su -
Password: ****
slackware:~# cd /tmp/molecule
slackware:/tmp/molecule# tar xvzf kde44-oxygen-molecule.tar.gz -C /usr/share/themes

Nella stessa cartella temporanea troviamo anche il file Oxygen-Molecule_3.0.colors, che dobbiamo importare come schema colori in KDE. Apriamo quindi dal menu K le “Impostazioni di sistema“, lanciamo il pannello “Aspetto delle applicazioni“, e dalla barra a sinistra scegliamo la voce “Colori“. Qui a destra clicchiamo il pulsante “Importa schema” e andiamo a selezionare dal percorso /tmp/molecule il file interessato. Una volta importato lo schema, troveremo la relativa voce nell’elenco al centro della finestra, e potremo selezionare lo schema Oxygen Molecule per poi applicarlo e uscire da questo pannello.

A questo punto possiamo installare gtk-qt-engine. Possiamo farlo tramite il repository SlackBuilds.org compilandolo dai sorgenti – come ho fatto io – oppure possiamo scaricare il binario già pronto da Slacky.eu.

Una volta installato il pacchetto, nel pannello Impostazioni di sistema troveremo una nuova voce denominata Stili e caratteri GTK.

[lg_image folder="gtk-integration/" image="gtk1.png"]

Se abbiamo installato il tema Molecule correttamente, aprendo il pannello “Stili e caratteri GTK” possiamo impostare la configurazione come segue:

[lg_image folder="gtk-integration/" image="gtk2.png"]

Una volta confermato ci verrà chiesto di riavviare KDE affinchè le configurazioni abbiano effetto, e al rientro ci rimane da fare una impostazione, cioè accedere alle configurazioni della decorazione Oxygen di KDE, e rimuovere l’impostazione di Ridefinizioni specifiche per alcune finestre, che esclude l’applicazione del gradiente alla finestra del titolo in Firefox, Thunderbird e Gimp.

[lg_image folder="gtk-integration/" image="gtk3.png"]

A questo punto possiamo goderci le nostre applicazioni GTK perfettamente integrate a quelle di KDE4. Ecco a voi un esempio:

[lg_image folder="gtk-integration/" image="gtkkdeint.jpg"]

NB: l’engine di rendering pixmap usato dalle librerie GTK non è in grado al momento di effettuare un resize del gradiente della testata del titolo delle finestre allo stesso modo delle librerie QT4 di KDE. Ne consegue che il gradiente nella testata usata da Oxygen Molecule è realizzato con uno stretch manuale che non si ridimensiona al variare della larghezza della finestra. Questo significa che potrete notare delle imperfezioni nella corrispondenza tra il gradiente della testata e quello del resto della finestra, specie se la finestra in questione è molto stretta. E’ per questo motivo che nel pacchetto di Molecule è incluso anche un tema con la testata priva di gradiente (kde44-oxygen-molecule-flat), per chi desiderasse eliminare del tutto l’effetto.

Ottimi acquisti

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Ecco la mia copia del DVD originale di Slackware Linux 13.1!

Come già detto, ormai acquistare una copia originale di una distribuzione Linux tramite i canali ufficiali è una cosa non necessaria, dato che si possono liberamente scaricare i file ISO per poi masterizzarli da soli.

Si tratta più che altro di un gesto di supporto. Una espressione di solidarietà al progetto della distribuzione, un modo per inviare un aiuto economico al team di sviluppo. Per questo incoraggio gli utenti Slackware che mi leggono ad acquistare, anche occasionalmente, una uscita del loro sistema operativo preferito presso lo store ufficiale. Beh anche gli utenti di altre distribuzioni possono sostenerle acquistando i supporti originali, ma le altre distribuzioni non mi interessano 😉

Slackware Linux 13.1 is here!

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slackwareIl 24 maggio 2010 è stata rilasciata ufficialmente la Slackware 13.1, dopo un rilascio in versione beta (cosa inusuale) e un paio di Release Candidate in rapida successione.

Non è un segreto che considero la Slackware la migliore distribuzione Linux in assoluto, ed è l’unica che uso sui sistemi dove ho il totale controllo. E’ inoltre ufficialmente riconosciuto che si tratta della distribuzione Linux più antica che sia ancora in attività, il che è garanzia di affidabilità ed esperienza ineguagliabili. (link: timeline delle distribuzioni Linux)

La versione 13.1 ci porta una serie di novità gustose, che non sono una scoperta per chi come me è abituato ad utilizzare la versione -current di sviluppo, ma che rappresentano step evolutivi notevoli per chi si attiene alle versioni stabili.

Innanzitutto, c’e’ la presenza di KDE 4.4.3. C’e’ stato un periodo di dubbio, e si è vociferato persino sulla possibilità di rimozione di KDE dalla distribuzione, la quale, avendo escluso anche Gnome da alcuni anni, sarebbe rimasta dotata ufficialmente solo di desktop manager minori (anche se di tutto rispetto), come Xfce, Fluxbox, ecc.

Il motivo del contendere era il fatto che KDE si basa sempre di più su PolicyKit per la gestione di operazioni utente che richiedono privilegi di amministrazione, e PolicyKit dipende direttamente da PAM. E’ risaputo che Patrick Volkerding ha una notevole avversione per PAM, lo considera un buco di sicurezza immenso e ha sempre accuratamente evitato di introdurlo nel sistema. In effetti proprio l’assenza di PAM è uno dei pilastri che rendono la Slackware migliore e più performante rispetto alle altre distribuzioni. Fornire KDE privo di PolicyKit, seppur tecnicamente possibile, avrebbe rappresentato una inaccettabile mutilazione dell’esperienza utente rispetto a quella offerta da altre distribuzioni ugualmente equipaggiate.

Alla fine tuttavia è stato possibile ovviare al problema grazie al fatto che alcuni degli sviluppatori di PolicyKit sono utenti Slackware, e hanno quindi avuto interesse a sviluppare alcune patch alla libreria per interfacciarla con le Shadow Utils tradizionali usate nel sistema, e svincolarla da PAM.

In questo modo il KDE 4.4.3 presente in Slackware 13.1 è in grado di offrire all’utente le stesse funzionalità che garantisce in altri sistemi, come la configurazione delle stampanti direttamente dal desktop manager, l’installazione di nuovi font, la regolazione dell’orologio di sistema, ecc.

Da notare comunque che la presenza di PolicyKit (e ConsoleKit) è esclusivamente funzionale a KDE e non viene usata per null’altro all’interno del sistema, a differenza di altre distribuzioni. Ciò costituisce un notevole elemento di sicurezza.

Il kernel fornito è il 2.6.33.4, che è uno dei più recenti al momento, e fornisce la consueta stabilità e compatibilità con una vasta gamma di hardware recenti. La versione di Glibc è la 2.11.1, anche questa una versione parecchio recente, e ancora non utilizzata in nessun’altra distribuzione.

Il resto della distribuzione è basato come al solito sulle versioni stabili più recenti dei vari tool e librerie più famosi e utilizzati in ambito OpenSource (Perl, Python, GCC, subversion, ecc.), secondo la tradizione Slackware che vuole l’adozione dell’ultima release valida invece del backport ad opera dei mantainer della distribuzione di patch e security fix su versioni precedenti.

Altra novità importante è il passaggio allo stack bluetooth Bluez4, al posto dell’ormai vetusta versione 3 presente finora. La gestione del bluetooth è più evoluta, e consente l’utilizzo di applet gui come Blueman, basato su GTK ma perfettamente integrato in KDE, e che permette l’esecuzione delle normali operazioni di scansione device bluetooth, pairing, trasferimento file, ecc. in maniera semplice dall’interfaccia grafica.

Fa ormai parte dei rilasci ufficiali anche la versione 64bit della distribuzione, per cui l’annuncio riguarda anche la Slackware64, e ogni considerazione è identica rispetto alla versione 32bit, dato che non vi sono differenze di alcun tipo tra i due sistemi a parte appunto la compilazione.

E’ possibile prenotare sullo Store ufficiale il CD/DVD ufficiale, cosa che non è ovviamente necessaria dal punto di vista pratico, dato che è possibile scaricare gli ISO gratuitamente, ma che diventa un metodo per esprimere supporto e simpatia al progetto, e per aiutare Patrick a sbarcare il lunario e a continuare a lavorare alla Slackware per la felicità di tutti noi 🙂

Avant Window Navigator (AWN) 0.4.0 su Slackware64

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Sono appena riuscito a compilare e a far funzionare Avant Window Navigator su Slackware64 !

AWN è una dock, ossia la taskbar grafica che può sostituire il tradizionale pannello nei desktop manager come KDE, Gnome, ecc. AWN è una delle dock più complete che esistono in ambito Open Source, ed è presente come standard nelle distribuzioni Ubuntu.

Dato che Slackware non include Gnome, bisogna installare una serie di dipendenze normalmente non presenti nella distribuzione affinchè AWN possa compilarsi e poi funzionare.

La maggior parte dei pacchetti richiesti è presente su SlackBuilds.org in forma di script di compilazione. E’ possibile costruirli facilmente dai sorgenti usando il software sbopkg. Per alcuni pacchetti mancanti ho dovuto invece provvedere personalmente.

Ho compilato AWN tramite lo slackbuild relativo presente su Slackbuilds, il quale però fa riferimento alla versione 0.3.2.1; l’ho quindi modificato per scaricare e compilare la versione 0.4.0, e questa è la mia versione.

AWN 0.4.0 necessita di: GConf, ORBit2, GTK+2, Glib, gobject, gthread, libdesktop-agnostic, pyxdg, bzr, libgtop

nota: E’ probabile che vi siano altre dipendenze delle quali non ho tenuto conto perchè erano già presenti sul mio sistema per altri motivi. Mi vengono in mente libsoup, sexy-python…

libdesktop-agnostic per poter essere compilato necessita a sua volta di: libffi, gobject-introspection >= 0.6.10, gir-repository >= 0.6.5, vala

awn-extras è invece il pacchetto che contiene una serie di plugin e applet di base a corredo della dock, e per il suo funzionamento completo richiederebbe una buona quantità di librerie e moduli python che a loro volta richiedono molti componenti di Gnome. Sarebbe stato eccessivo mettermi a installare tutte quelle componenti. Alla fin fine mi piace KDE4 e non voglio appesantire la mia Slackware in maniera eccessiva solo per far girare una dock. Per cui mi sono limitato a compilare il pacchetto con un minimo di requisiti, e aggiungendo solo il modulo python feedparser che era già presente su Slackbuilds.org. Ad ogni modo tutti gli applet vengono compilati e installati, per cui è sufficiente aggiungere i vari moduli python di cui necessitano per vederli funzionare.

E questo è il risultato…

awn

Una osservazione conclusiva: in alcuni dei link che ho indicato sopra sono presenti anche dei pacchetti binari pronti per essere installati. Tenete presente che sono compilati su Slackware64 13.1 RC1, e quindi quasi sicuramente non funzionano sulla 13.0 stabile.

CC BY-NC-SA 4.0 .